Sono sola oggi al mare. Eppure non mi sento sola. Lo sciabordio delle onde sbobina ricordi e immagini catturate durante le passeggiate nei lunghi pomeriggi estivi.
Risento gli echi dei bambini della colonia e la musica degli stabilimenti suonata a tutta palla. Rivedo gli ambulanti fare la siesta nelle ore più calde e i grattachecca fischiare per annunciare il loro arrivo.
Rivedo, sugli scogli, immancabili, i pescatori alle prese con le loro esche. E sulla battigia, giovani super tatuati e ragazze strizzate in bikini che non lasciano nulla all'immaginazione. Gli uni e le altre, in cerca di sguardi e di conferme sulla loro avvenenza, vanno su e giù con nonchalance.
Sono sola ma non mi sento sola. Passeggio a piedi nudi sulla sabbia calda di questo primo ottobre. Il salmastro intenso dopo la pioggia dei giorni scorsi sprigiona profumi meravigliosi. La brezza marina scompiglia capelli e ricordi. Sono frammenti di un’estate ormai finita tornati a galla prepotenti per essere rivissuti con gli occhi socchiusi.
Un'estate anomala. Segnata da vincoli e restrizioni dovuti al covid. Un'estate che giovani e bambini, e non solo, hanno vissuto all'insegna della libertà e spesso della trasgressione.
Due gabbiani beccano qualcosa nell'arenile poi spiccano nuovamente il volo. Mi avvio in compagnia dei miei pensieri. E comprendo perché chi vive al mare non può sentirsi mai solo
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