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lunedì 19 ottobre 2020

Covid-Nuovo DPCM: le ultime novità in vigore sino al 13 novembre

E’ stato varato ieri e poi presentato in conferenza stampa dal premier Conte il nuovo pacchetto di misure anti-covid, resosi necessario dopo il picco dei contagi registratosi nelle ultime settimane.

‘La strategia non è e non può essere la stessa della primavera: in questi mesi abbiamo lavorato intensamente. Le misure più efficaci restano le precauzioni di base: mascherina, distanziamento e igiene delle mani. Facciamo attenzione nelle situazioni in cui abbassiamo la guardia, con parenti ed amici’, ha esordito il Presidente del Consiglio per ‘scongiurare un  nuovo lockdown generalizzato che potrebbe compromettere severamente l'economia’.

Il nuovo DPCM, ha sottolineato Conte è frutto di un intenso dialogo con i ministri, le Regioni e il CtS al quale seguirà il confronto con il Parlamento.

Queste in sintesi le misure adottate:

  • I sindaci potranno disporre la chiusura al pubblico dopo le ore 21 di vie e piazze dove ci saranno assembramenti, consentendo l'accesso solo a chi deve raggiungere esercizi commerciali o abitazioni private.
 

  • Tutte le attività di ristorazione sono consentite dalle 5 del mattino sino alla mezzanotte se il consumo avviene ai tavoli. In caso contrario l'apertura è consentita fino alle 18.


  • I ristoranti chiuderanno alle 24: si potrà stare per un massimo di 6 persone per singolo tavolo e tutti i ristoratori dovranno affiggere quante persone ammesse. Nessuna limitazione negli ospedali, negli aeroporti, lungo le autostrade. Le consegne a domicilio sono consentite senza vincolo di orario, l'asporto è consentito fino a mezzanotte


  • Le attività scolastiche continueranno in presenza. Per le scuole di secondo grado, verranno favorite modalità flessibili di organizzazione didattica con ingresso degli studenti dalle ore 9 e possibili turni pomeridiani.


  • Ricorso allo smart working e riunioni a distanza


  • Vietato lo sport da contatto a livello amatoriale così come le gare e le competizioni sportive dilettantistiche di base. Piscine e palestre avranno una settimana di tempo per adeguarsi ai protocolli di sicurezza, se questo non avverrà, ha ammonito il premier, saremo costretti a sospendere le attività.


‘Siamo consapevoli che imporremo sacrifici economici ad alcune attività imprenditoriali, c’è l’impegno del governo a ristorarli’, ha rassicurato Conte.

Poiché non c’è DPCM senza polemiche, oltre all’opposizione che bolla a prescindere ogni provvedimento varato, sul piede di guerra anche i sindaci che accusano apertamente il governo di voler scaricare sui primi cittadini la responsabilità di gestire la cosiddetta ‘movida’.

Dopo una telefonata di chiarimento tra Conte e De Caro, presidente dell’Anci, il premier ha però garantito una correzione a riguardo nel testo finale. Nella nuova formula, come riporta Open, sparisce ogni riferimento esplicito ai sindaci ma non viene chiarito chi debba materialmente intervenire per disporre l’eventuale chiusura di zone delle città in cui «si possono creare situazioni di assembramento».

Un dettaglio, quest’ultimo che sarà oggetto di altre polemiche e di commenti al vetriolo e perché no anche ilari che già si sprecano sui social.

Chiara Farigu 



*Immagine tratta da Governo.it

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