‘Rispetto la decisione ma non nascondo l’amarezza’, è il commento di Chiara Appendino per la condanna a un anno e sei mesi nel processo con rito abbreviato per i fatti di Piazza San Carlo risalenti al 3 giugno del 2017. Si giocava la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid e per l’occasione furono installati dei maxi-schermi per consentire ai tifosi la visione della partita.
L’evento richiamò in piazza migliaia di giovani. Improvvisamente il caos. Quattro ragazzi (che verranno condannati in via definitiva a oltre dieci anni di carcere) spruzzarono dello spray urticante per rubare degli effetti personali. Durante la calca che si creò per il fuggi fuggi che ne scaturì persero la vita due persone. Oltre 1600 i feriti.
‘Pago per un gesto folle di alcuni ragazzi già condannati. Quello che è accaduto quel giorno è un dolore che porto con me e lo porterò sempre, lo porto io e lo porta la città’, scrive la sindaca nel suo profilo Facebook.
Secondo il pm Chiara Appendino, in qualità di primo cittadino, avrebbe dovuto ‘prevedere’ quanto poi è accaduto e di conseguenza annullare la proiezione dell’evento sportivo. ‘Attendiamo le motivazioni della sentenza -aggiunge il legale della sindaca –ma sicuramente procederemo con l’Appello’. Insieme ad Appendino sono stati condannati, sempre a diciotto mesi, anche gli altri quattro imputati. Le accuse erano di omicidio, lesioni e disastro colposi.
Amarezza e dolore per la condanna. Che pone anche una riflessione ‘sul difficile ruolo dei sindaci, sui rischi e sulle responsabilità a cui sono esposti, forse andrebbe aperta una sana discussione’, conclude Chiara Appendino che, appresa la sentenza, si è autosospesa dal Movimento 5 Stelle
Chiara Farigu
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