E’ passato un anno da quell’evento immortalato in una foto che nel suo piccolo ha fatto la storia in quello che venne ribattezzato ‘il V-Day’.
La foto, la più cliccata e condivisa del 2020, ritrae Margaret Keenan, la novantenne inglese, prima cittadina al mondo a ricevere il vaccino contro il coronarivus.
L’arzilla signora, con maglietta natalizia e mascherina d’ordinanza, dopo la somministrata della prima dose Pfizer, si disse emozionata e privilegiata per aver fatto da apripista in quella che si preannunciava come la più importante e massiccia campagna vaccinale di tutti i tempi.
Il miglior regalo di compleanno, lo definì Margaret che dopo qualche giorno si apprestava a compiere 91 anni, ‘potrò finalmente trascorrere del tempo con familiari ed amici nel prossimo anno dopo aver passato gran parte del 2020 in solitudine’, raccontò raggiante dopo la prima puntura. ‘E se posso vaccinarmi io a 90 anni, potete farlo anche voi’ aggiunse la Keenan, invitando gli inglesi a seguire il suo esempio per sconfiggere definitivamente il virus e tornare alla vita il prima possibile.
Tutto il mondo quel giorno guardò con trepidazione e forse con una punta di invidia il Regno Unito che riusciva ad aggiudicarsi il primato mondiale per la somministrazione del vaccino, al quale si affidavano speranze e aspettative per il ritorno alla normalità.
Quello stesso giorno in Italia si contavano 14.842 nuovi casi e ben 634 decessi.
Nel resto d’ Europa la situazione non era molto diversa, tra numero di morti, ospedali al collasso e lockdown più o meno estesi a quasi tutti gli stati membri.
Sembra un secolo fa.
Tanta acqua è passata sotto i ponti da allora. Tante le aspettative riposte, molte le contraddizioni degli stessi studiosi, innumerevoli gli errori commessi. Di comunicazioni ma anche dei provvedimenti presi.
Molte le novità e i cambiamenti. Un nuovo governo, un nuovo commissario straordinario per l’emergenza sanitaria in divisa, milioni di vaccini somministrati in una prima seconda e terza dose. Con un occhio sempre attento alla curva dei contagi.
Ma il virus è ancora qua. Pare non abbia intenzione di lasciarci tanto presto. Così sostengono gli studi dei virologi più accreditati. Intanto cresce il malcontento, basta restrizioni, urlano nelle piazze ‘vogliamo la nostra libertà’.
Stando all’ultimo report del Censis, oltre tre milioni di italiani non crede all’esistenza del virus. Uno zoccolo duro che difficilmente si farà vaccinare. Una spina nel fianco per il governo che ha introdotto nel certificato verde ulteriori limitazioni alla vita sociale sperando in un loro ravvedimento. Un modo ‘surrettizio’ per obbligare i recalcitranti a vaccinarsi, visto che introdurre l’obbligo non fa parte dell’agenda politica, sia nazionale che europea, almeno per il momento.
Un anno di cambiamenti. Di ritorno quasi alla normalità. Mentre in pentola bolle molto altro ancora.
Chiara Farigu
Nessun commento:
Posta un commento