Se n’è andata all’età di 93 anni Lina Wertmüller.
Regista iconica della commedia all’italiana e icona di stile. Capelli bianchi cortissimi a fare da cornice ad un viso sbarazzino, rimasto tale anche col passare degli anni, occhi curiosi che amava proteggere da sguardi indiscreti coi suoi inconfondibili occhiali dalla montatura rigorosamente bianca.
Un modo tutto suo per scrutare le mille sfaccettature di un mondo in continua evoluzione, coi pregi e i difetti dei suoi simili per farne poi dei racconti, divenuti nel tempo veri e propri cult del cinema italiano.
Un vezzo divertente quello degli occhiali.
Una montatura ed un colore che ‘fanno parte del mio armamentario – amava ripetere durante le interviste – sono solari, balneari, regalano subito un clima festa’.
Per il resto era una persona sobria, raccontano quanti hanno avuto il privilegio di lavorare con lei. Sobria nei modi, sobria nell’abbigliamento, sobria nei rapporti interpersonali.
Esattamente il contrario dei titoli dei suoi film: pomposi, smisuratamente lunghi, esagerati. Ma estremamente belli, significativi, originalissimi. Una miscellanea di grottesco e di miserie umane, di sentimenti esasperati, di valori inespressi, di ironia divertente e pungente allo stesso tempo.
Regista, scrittrice e sceneggiatrice, è stata la prima donna ad essere candidata all’ Oscar come miglior regista per il film Pasqualino Settebellezze nel 1973.
Nel 2020 le è stato assegnato l’Oscar onorario alla carriera. Tanti i premi e i riconoscimenti ricevuti, il Globo d’oro alla carriera nel 2009, il David di Donatello alla carriera nel 2010, il cavalierato di gran croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Questi alcuni titoli dei suoi film più famosi: Mimì metallurgico ferito nell’orecchio;
Film d’amore e d’anarchia-Ovvero stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota di tolleranza…;
Tutto a posto e niente in ordine;
Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto;
Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici;
Notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico.
Una vita ricca di incontri e di amicizie la sua. Come quella con Fellini ai suoi esordi e poi con Giancarlo Giannini e Mariangela Melato coi quali ha instaurato un sodalizio artistico perfetto.
La radio e la televisione, due altre grandi passioni. Indimenticabile la regia a Il giornalino di Gian Burrasca con Rita Pavone nei panni del protagonista maschile.
‘Lavoro e scrivo sempre, ogni giorno, perché la chiave di tutto è sempre lì, nelle storie’, aveva raccontato in una delle sue interviste. E le sue, bellissime, ci faranno compagnia ancora a lungo.
Chiara Farigu
*Immagine web
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