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l venerdi sera, ante coronavirus, era dedicato solitamente alla pizzata e ai cosiddetti balli di gruppo. Un modo allegro per stare con gli amici e trascorrere qualche ora lontano da tg e intrighi di palazzo.
Momenti conviviali, al pari di tanti altri, che il maledetto virus ha forzatamente relegato in cantina. Ma che dal 15 giugno dovrebbero tornare a nuova vita.
Il condizionale rimane d’obbligo perché a dettare la linea è sempre lei: la curva epidemiologica.
Allo stato dell’arte però il 15 giugno rimane la data fissata per la riapertura di discoteche, cinema e teatri. Ma anche di fiere, sagre paesane, spettacoli dal vivo e centri estivi per i bambini.
Con le dovute precauzioni torneremo ad assaporare quei momenti di socialità che colorano le nostre giornate. Senza i quali, ne abbiamo avuto prova durante il confinamento, la nostra vita è decisamente più povera, più triste, più spenta.
La parola d’ordine rimane la stessa: il distanziamento di sicurezza. Che deve essere garantito sempre e comunque per scongiurare nuovi focolai di covid-19.
Per quanto riguarda discoteche e sale da ballo vige qualche regola in più. Il via libera è solo per quelle all'aperto che possono garantire il distanziamento di almeno due metri per chi accede alla pista da ballo (vietati i lenti), di un metro per chi ascolta la musica da seduto. Assoluto divieto di consumare cibo e bevande in piedi, durante gli spettacoli, consentito solo da seduti, separare, qualora la struttura lo consenta, i percorsi d’entrata e d’uscita. Obbligo di mascherina al chiuso e, all'aperto, ogni qualvolta la distanza sia meno di un metro.
Igienizzare le mani, l’altra regola regina insieme al distanziamento e alla mascherina.
Queste le regole per chi decide di accantonare timori e piccole manie che inevitabilmente abbiamo introiettato in questi mesi, e di buttarsi nuovamente in pista.
Non saranno ancora quei venerdi sera ante virus ma di sicuro gli somiglieranno molto. Musica, Maestro.
Chiara Farigu
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