Ci lascia oggi, all’età di 81 anni, un’altra delle interpreti più intense della canzone italiana: Milva, al secolo Ilvia Maria Biolcati.
‘La sua voce ha suscitato profonde emozioni in intere generazioni. Una grande italiana, un’artista che, partita dalla sua amata terra, ha calcato i palcoscenici internazionali, rendendo globale il suo successo e portando alto il nome del suo Paese. Addio alla pantera di Goro’, ha twittato il ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Una carriera intensa e di grande successo, la sua. Una voce graffiante, calda, originalissima. Al suo attivo ben 173 album, tre dei quali realizzati con un altro grande della musica italiana: Franco Battiato. E’ stata anche una veterana del festival di Sanremo, arrivando terza nel ’61 e seconda l’anno successivo senza mai vincere alcuno. Nel 2018 le fu assegnato il ‘Premio alla Carriera’, che fu ritirato dalla figlia Martina Corgnati.
Un’artista a tutto tondo. Negli anni ’70, sotto la direzione di Giorgio Strehler, divenne una delle attrici italiane più importanti per quanto riguarda le opere di Bertold Brecht, autore al quale dedicò anche due dischi ‘Milva canta Brecht’ e ‘ Milva Brecht’.
Amava diversificare il suo impegno. Passava con grande naturalezza dalla canzone popolare come ‘La filanda’ a quelle più impegnate come ‘Canti per la libertà’ e ‘Milord’, che fu un grande successo di Edith Piaf.
Perfezionista fino all’inverosimile, nel 2010, dopo aver pubblicato il suo ultimo album, decise di ritirarsi a vita privata.
Nel salutare il suo pubblico, mise a nudo le sue fragilità dovute a sopraggiunti problemi di salute e alla conseguente difficoltà di mantenere immutata quella combinazione di versatilità passione e grande professionalità che da sempre la caratterizzava: ‘Voglio essere ricordata per quello che ho fatto e dato alla musica e al teatro. Ho qualche sbalzo di pressione, una sciatalgia a volte assai dolorosa, qualche affanno metabolico; e, soprattutto, dati gli inevitabili veli che l’età dispiega sia sulle corde vocali sia sulla prontezza di riflessi, l’energia e la capacità di resistenza e di fatica, ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro in direzione della sala d’incisione, da dove posso continuare ad offrire ancora un contributo pregevole e sofisticato’.
Un abbandono doloroso. Oggi l’ addio definitivo, dopo una lunga malattia, per Milva ‘la rossa’.
‘Era grandissima sia come cantante che come attrice. Come teneva il palco lei non lo faceva nessuna. Sono profondamente addolorata perché va via una persona che ho ritenuto amica, una delle poche nell’ambiente musicale. Era una delle poche vere artiste internazionali che l’Italia abbia partorito’, così la ricorda Iva Zanicchi. ‘Io l’Aquila, lei la Pantera, due soprannomi che abbiamo faticato ad accettare. Ci dipingevano come rivali, eravamo amiche’.
‘Non c’è nessuno come lei. Mi dispiace per le altre cantanti italiane che hanno voci bellissime, ma lei era la più completa. Quando entrava lei sul palco non ce n’era per nessuno’, dice Cristiano Malgioglio, grazie al quale le fu tributato il Premio alla Carriera.
Chiara Farigu