Il 22 aprile del 1909 nasceva a Torino, insieme alla sorella gemella Paola, Rita Levi-Montalcini, unica donna italiana premio Nobel per la medicina.
Dopo la laurea in medicina, ma fin dai primi anni di università si dedica allo studio del sistema nervoso. Studi che non interrompe neanche dopo la proclamazione delle leggi razziali (la sua famiglia era di origine ebrea) e che continuerà privatamente.
Nel 1947 si trasferisce negli Stati Uniti per continuare le sue ricerche e insegnare neurobiologia.
Nel 1952 si trasferisce in Brasile per continuare gli esperimenti di culture in vitro che porteranno all’identificazione del fattore di crescita delle cellule nervose, conosciuto con l’acronimo NGF.
Sarà grazie a questa scoperta che nel 1986 riceverà il Premio Nobel.
Nel 1969 rientra in Italia per dirigere l’Istituto di Biologia Cellulare del CNR a Roma; nel 2001 viene nominata senatrice a vita ‘per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale’
La professoressa Montalcini ha continuato a studiare e a lavorare ininterrottamente sino alla sua morte avvenuta il 30 dicembre del 2012, alla veneranda età di 103 anni. ‘Il cervello, se lo coltivi funziona, era solita ripetere. Se lo lasci andare e lo metti in pensione si indebolisce. La sua plasticità è formidabile. Per questo bisogna continuare a pensare’.
Coraggiosa, determinata, credeva fortemente nella forza delle donne: ‘Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società’, questa una delle sue celebri frasi.
Donna, scienziata e maestra di vita: ‘Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte’. Come i suoi che resteranno nella storia.
Lo scorso novembre la Rai ha reso omaggio alla sua straordinaria vita di donna e di scienziata con una fiction liberamente ispirata ad uno spaccato di vita della studiosa e ricercatrice. A vestire i panni della neurobiologa torinese la bravissima Elena Sofia Ricci che ebbe il privilegio di girare alcune scene nella casa della Montalcini: ‘Sono rimasta molto colpita dalla sua semplicità. Una camera che definirei austera: letto singolo, scrivania, armadio. Microscopio, libri (compreso il Nuovo dizionario dal piemontese all’italiano) e dischi di musica classica’.
Da sei anni, nel giorno della sua nascita, si celebra ‘la Giornata Nazionale della Salute della Donna’, il tema di questa edizione è dedicato alla prevenzione.
Prevenzione come ‘atto d’amore’
Chiara Farigu
*Immagine ansa
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