il blog di chiarafarigu

domenica 28 giugno 2020

SCUOLA. INSIEME MA DISTANTI DALLE 'RIME BUCCALI'

 

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l'imperativo nella cosiddetta ‘fase 2’ per la riapertura di negozi, ristoranti, uffici, stabilimenti balneari e attività aperte al pubblico era assicurare il distanziamento sociale tra tavoli sedie scrivanie ombrelloni, nella ‘fase 3’ per la riapertura della scuola si cambia.

Accantonato il distanziamento dei banchi, peraltro quasi mai singoli, il Miur, dopo le rimostranze dei capi d'istituto del ‘banchetto dove lo metto’ sforna quello delle ‘rime buccali’. Diventata dopo pochi minuti la parola più cliccata su google. Seconda solo a 'congiunti' che tutt'ora non schioda dalla prima posizione.

Dire ‘bocca’ sarebbe stato troppo prosaico, soprattutto se riferito al distanziamento dei luoghi di cultura per eccellenza come la scuola. Decisamente più in carattere e soprattutto più cult chiamare ‘rime buccali’ quelle fessure tra le due guance che oltre al linguaggio verbale la dicono lunga su quello emozionale.


Se poi aggiungiamo che distanziare le ‘rime buccali’ (per le mascherine, si vedrà...) consente di risparmiare spazio rispetto alla divisione di banchi e studenti, ben venga la citazione aulica. Del resto il CtS è lì anche per questo, o no?

Vuoi vedere che zitti zitti hanno trovato il modo di eliminare, si fa per dire, le ‘classi pollaio’, spostando, smistando dieci studenti qui, dieci là all'insegna di ‘Insieme ma distanti dalle rime buccali?

A pensar male….

venerdì 26 giugno 2020

LA FASE 3 DEI BAMBINI: AL MARE IN LIBERTÀ. E POI?

 
Li vedo saltare correre fare castelli di sabbia. Sono allegri spensierati pieni di vita. Com'è giusto che sia. I bambini e le bambine dopo la forzata reclusione covidiana si stanno riprendendo i loro spazi. I loro momenti di socialità. Indispensabili per una sana e armoniosa crescita al pari del cibo. E dell'istruzione. Non può esserci l'uno senza l'altra.
Osservarli mentre si riappropriano del sacrosanto diritto al movimento, all'aria aperta, all'attività ludica, alla compagnia dei loro pari è un piacere indescrivibile. Li osservo con gli occhi dell'insegnante che c'è in me. Che ha condiviso con loro sensazioni ed emozioni irripetibili.
Ricordi indelebili.
Pronti a riaffiorare ogni qualvolta il cassetto dei ricordi viene sollecitato.
Il loro vociare è un sound melodioso. Non c'è niente di più bello che vedere Mattia Alberto Marianna Valentina Ciccio e Camilla, tanto per citare i nomi che rimbalzano da un ombrellone all'altro, dare libero sfogo alla loro creatività. In questo habitat naturale che di per sé è sinonimo di libertà. Da orari imposizioni e limitazioni di ogni sorta.
Mi domando che ne sarà di loro quando tutto questo sarà solo un ricordo. Quando, col rientro a scuola, dovranno guardare di nuovo con 'sospetto' quel compagno che si avvicina più del dovuto e tenere a distanza ogni slancio di socialità.
Mi domando quanto possa influire negativamente sul loro delicato equilibrio psico-fisico dover reprimere emozioni da condividere come abbracciare un amichetto o dare un bacio alla loro maestra.
Ricordo che tra i desideri reconditi di molti bambini durante la pandemia c'era appunto quello di poter riabbracciare la loro insegnante appena fosse tutto finito. Sono stati proprio loro, coi loro disegni e i loro racconti, a mettere in evidenza, e a confermare una volta per tutte che non c'è didattica a distanza che tenga. Che nessun software, per quanto utile,  potrà mai sostituire il calore di un abbraccio.
E mentre continuo ad osservarli smetto di farmi domande. Le risposte sono nei loro occhi
Chiara Farigu
Anzio, La Scialuppa. Foto Chiara Farigu
 


 


 

 


mercoledì 24 giugno 2020

SCUOLA: NELLE LINEE GUIDA PER IL RIENTRO A SETTEMBRE DI TUTTO E DI PIÙ. CONFUSIONE COMPRESA



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 momento 
sono solo una bozza ma tutto lascia presupporre che le cosiddette ‘linee-guida’
 per il rientro a scuola a settembre siano decisioni già prese dalle quali non si torna indietro. Se non per piccoli aggiustamenti dopo l’ok di regioni ed enti locali che dovranno renderle operative.
Al loro interno una serie di indicazioni piuttosto generiche e, diciamolo pure, alquanto confuse che vanno dall'organizzazione didattica alla formazione del personale, il tutto condizionato all'andamento epidemiologico.
Due le ipotesi: se i contagi rimangono sotto controllo si procede con la didattica in presenza, se, al contrario, i numeri dovessero impennarsi si torna alla Dad, com’è stato in fase emergenziale. Didattica a distanza che dovrebbe comunque restare per gli istituti di scuola media secondaria di secondo grado.
Il Miur, di concerto con il CtS, suggerisce invita propone. Di fatto passa la patata bollente agli istituti scolastici che in virtù dell’autonomia di cui godono possono e devono stabilire come meglio organizzarsi utilizzando spazi e risorse a loro disposizione.
Possono, suggeriscono le Linee-guida, riconfigurare le classi in più gruppi di apprendimento, accorpando o dividendole in gruppi anche eterogenei per classi ed età e ambienti diversi. Che vanno dall’aula alla palestra o al giardino. Ma anche in spazi esterni alla scuola messi a disposizione dalle amministrazioni comunali, come cinema palestre e teatri.
Flessibilità massima negli orari. Per consentire la formazione di turni, anch’essi differenziati per fasce d’età e bisogni educativi. Orario che può essere spalmato in sei giorni, sabato compreso onde evitare assembramenti.
Per i dispositivi di sicurezza da utilizzare (mascherine/distanziamento di sicurezza) fanno fede al momento le linee emanate in precedenza dal CtS, che sono però in fase di aggiornamento.  Niente mascherine per i bambini della scuola d’infanzia,  visiere trasparenti per i docenti per agevolare un contatto ravvicinato.
Torna l’educazione civica come disciplina obbligatoria per tutti i gradi d’istruzione, a partire dall’infanzia con almeno 33 ore all’anno. Questa, al momento, l’unica certezza. Per tutto il resto si vedrà si deciderà si stabilirà.
Virus e risorse permettendo.
I capi d’istituto ai quali è stata demandata ogni responsabilità organizzativa sono già sul piede di guerra.
Dividere per gruppi accorpare smistare senza avere un solo insegnante in più e, per giunta a caccia di nuovi spazi educativi sul territorio, li mette alla stregua di novelli maghi con la bacchetta spuntata.
Il numero di alunni per classe è rimasto quello di sempre compreso gli spazi con cui fare i conti.
In quanto ai precari storici, idem come sopra.
La pandemia poteva e doveva trasformarsi in una grande opportunità per la scuola in questa fase. A partire dall’edilizia scolastica che, superfluo persino rimarcarlo, è troppo spesso fatiscente e al limite di ogni norma di sicurezza. L’abbandono scolastico, la povertà educativa, l’analfabetismo di ritorno, valori all’ordine del giorno solo in campagna elettorale di ogni schieramento politico, si possono combattere solo assicurando percorsi didattici personalizzati e in piccoli gruppi.
L’eliminazione delle cosiddette ‘classi pollaio’ ancora una volta vengono rimandate sine die. Per farlo occorrono coraggio e risorse. Attualmente mancano l’uno e le altre. Ma soprattutto a mancare è la visione di scuola come agenzia di formazione delle generazioni future. L’ennesima opportunità mancata
Chiara Farigu
 

lunedì 22 giugno 2020

'MI VUOI SPOSARE'? LEI ACCETTA MA DOPO DUE GIORNI MUORE


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uesta 
che segue è una storia d'amore di un romanticismo che fa vibrare ogni parte del corpo. Ma è anche maledettamente una delle più tristi in senso assoluto.

A raccontarla è uno dei due protagonisti, Edoardo, nel suo profilo Facebook. O meglio il video che il giovane, dopo aver girato, posta nel diario. Le immagini mostrano Edoardo entrare in ospedale per arrivare nella stanza dove da tempo è ricoverata Chiara, la donna che ama. Il passo è deciso, la voce invece è rotta dall'emozione, abbassa la mascherina e con fare misterioso tira fuori una piccola scatola blu: ‘E' da un po' che volevo dirtelo, poi rimanda rimanda … mi vuoi sposare?’
 

Lei lo guarda incredula, gli occhi dapprima spenti e gonfi dalle troppe terapie a cui è sottoposta per via di quel tumore al seno che da due anni è diventato il terzo maledetto incomodo in quella loro storia, di colpo si accendono. E dopo qualche titubanza accetta.

Per Chiara saranno due giorni di felicità. Due giorni in cui è facile intuirlo avrà studiato ogni dettaglio di quel giorno. Al braccio del padre che la conduce all'altare. Dove ad attenderla c’è lui, Edoardo. Che non si è mai arreso né le ha mai mostrato la sua paura di perderla.

Due giorni per dirsi ‘ti amo’ tante e tante volte ancora. Fino a quando Chiara, ormai sopraffatta dal mostro gli chiede scusa ‘non ho le forze di essere più felice di così’.

Aveva 35 anni Chiara. Ieri, alla Collegiata di Fucecchio (FI) per il suo funerale tanti palloncini bianchi e tanti amici per regalarle l’ultimo saluto.

‘Durante la malattia, non sei mai stata triste. Non perché non capissi la situazione, ma perché sapevi che la tua tristezza mi avrebbe inevitabilmente contagiato. E hai sempre sorriso e lottato e brillato’, racconta ancora Edoardo.

Una storia che ha fatto il giro del web per l'intensità e la drammaticità che la caratterizza. Sebbene a mancare  sia quel 'vissero felici e contenti' che magicamente trasforma una qualsiasi storia in favola.
 

Non stavolta però. In quei due giorni c’è più di una favola. Basta saperla leggere con gli occhi giusti. E col cuore sgombro. Gli stessi dei due protagonisti

Chiara Farigu

martedì 16 giugno 2020

MATURITÀ 2020. DA DOMANI IL MAXI-COLLOQUIO CON MASCHERINA E DISTANZIAMENTO

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ra qualche  ora gli oltre 500mila maturandi italiani si apprestano a vivere la loro ‘notte prima degli esami’.  Probabilmente senza quei patemi che hanno caratterizzato le generazioni passate quando la ‘maturità’ era veramente un momento cruciale, lo spartiacque che di colpo li proiettava nell'età adulta. Era la notte delle crisi di panico, del terrore di non aver tutto sotto controllo, della paura di non ricordare quanto si era studiato e ripetuto sino alla sfinimento ma anche della baldanza del ‘o la va o la spacca’ di chi è da sempre avvezzo a prendere tutto con leggerezza.
C’è una vasta letteratura a riguardo, Venditti ne ha fatto uno dei suoi maggior successi canori, anche il cinema ha raccontato sconvolgimenti e cialtronerie legate alla notte prima degli esami”.
Per i  maturandi di domani le ansie, se ci sono, sono di altra natura. Il loro esame, in presenza e, per l’eccezionalità del momento, in versione light, ha caratteristiche completamente differenti. Uniche nel loro genere, perché dettate dall'emergenza coronavirus. Niente prove scritte, solo un maxi-orale delle durata più o meno di un’ora a candidato con la discussione di un elaborato interdisciplinare.
La commissione, anch'essa unica nel suo genere, è composta esclusivamente di sei membri interni, scelti direttamente dai singoli consigli di classe che dovranno comprendere i docenti di italiano e delle materie delle seconde prove previste per ciascun indirizzo.
I presidenti, invece, saranno esterni.
Una vera via crucis per il Miur la formazione delle commissioni dopo le tante rinunce da parte dei docenti preoccupati, anche per via dell’età, di possibili nuovi focolai vista l’emergenza sanitaria ancora in atto. Soprattutto in alcune regioni del Nord.
Diverse le regole da rispettare. Dalla mascherina al distanziamento tra studenti e docenti di almeno due metri.
Ingressi scaglionati e modulo di autocertificazione col quale ogni candidato dovrà dichiarare l’assenza di sintomatologia respiratoria o di febbre superiore a 37.5 nel giorno dell’esame e nei tre giorni precedenti. Ma anche di non essere stato in quarantena o in isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni e di non essere stato a contatto con persone positive negli ultimi 14 giorni.
Previsti colloqui da remoto per studenti immunodepressi o con disabilità.
A  cambiare anche la valutazione. Espressa sempre in centesimi, per superare l’esame il candidato dovrà totalizzare almeno 60 punti, tra crediti e prova orale che vale in totale 40 punti.
Una maturità in presenza fortemente voluta dalla ministra Azzolina. A dispetto delle numerose critiche che l’hanno accompagnata. E dei diversi comitati nati per contrastarla. ‘Non vogliamo fare da cavie’, questo lo slogan di molti studenti che avrebbero preferito colloquiare da remoto piuttosto che rischiare una nuova impennata dei contagi.
Una maturità che ha fatto discutere e che tanto farà discutere ancora. Ma che comunque vada lascerà un segno. Un ricordo indelebile legato all’eccezionalità dell’emergenza sanitaria.
Una maturità in presenza. Per dire anche la scuola riparte. Finalmente!
Chiara Farigu
 

venerdì 12 giugno 2020

‘FAMILY ACT’: ASSEGNO UNIVERSALE PER I FIGLI, CONGEDO PARENTALE E DETRAZIONI FISCALI



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isco verde dal Consiglio dei Ministri al ‘Family Act’, il disegno di legge delega a sostegno della  famiglia a firma Elena Bonetti, ministra delle Pari Opportunità.


Diverse e importanti le novità contenute.

A cominciare dall'assegno universale mensile da erogare indistintamente a tutti i nuclei familiari con figli (la quota sarà determinata in base all’Isee) dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 18° anno del figlio. Nessun limite di età per i figli disabili.

L’assegno, recita il provvedimento, in caso di figli successivi al primo, sarà maggiorato del 20% e non concorrerà alla formazione del reddito imponibile .

Previsti bonus per minori affetti da patologie fisiche, compresi i disturbi dell’apprendimento, per l’acquisto di libri scolastici, gite scolastiche, iscrizione ad associazioni sportive, corsi di lingua arte e musica.

L’art. 4 della normativa potenzia e disciplina  i congedi parentali attualmente in vigore. Prevedendo almeno 10 giorni di congedo di paternità obbligatorio nei primi mesi dalla nascita del figlio (a prescindere dallo stato civile del genitore). E permessi retribuiti di almeno 5 ore nell'arco dell’anno scolastico per i colloqui con gli insegnanti, dietro preavviso al datore di lavoro.

La legge delega riordina rafforza e incentiva il lavoro femminile. Previste deduzioni fiscali delle spese sostenute per baby-sitter, addetti ai servizi domestici o assistenza di familiari con deficit di autonomia, assunti con contratto di lavoro.

Prevista l’incentivazione al telelavoro per chi ha figli con età inferiore ai 14 anni e misure premiali per i datori di lavoro che promuovano l’armonizzazione tra vita privata e lavoro.

Uno sguardo infine alle giovani coppie a agli studenti fuori sede. Previsti sostegni per i contratti d’affitto per la prima casa per i primi, a patto che almeno uno dei due non abbia superato i 30 anni alla presentazione della domanda. Sostegno per acquisto libri universitari e contratto d’affitto per i secondi.

Misure importanti che ora dovranno avere il beneplacito del Parlamento prima di entrare in vigore.

Un testo composto da 8 articoli per mettere al centro ‘la genitorialità’, contrastare la denatalità e favorire la crescita dei bambini e giovani, conciliando, per quanto possibile, famiglia e lavoro, soprattutto quello femminile, precisa il premier Conte nella conferenza stampa al termine del CdM.

Un piano ambizioso e al contempo irto di ostacoli, il percorso parlamentare potrebbe non solo apportare modifiche ma anche allungarne il varo definitivo. In virtù di questo la bozza prevede come data ultima il 30 novembre, affinché i sussidi arrivino a destinazione fin dai primi giorni del 2021.

Un fiore all'occhiello per Matteo Renzi che ne rivendica la paternità in quanto il provvedimento è stato caldeggiato nell'ultima Leopolda e poi portato alla luce dalla ministra di IV.

Chiara Farigu


giovedì 11 giugno 2020

IL MARE DI ANZIO FA DA CORNICE AL NUOVO SINGOLO 'AMAMI ADESSO' DI GIORDANA ANGI

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fare da sfondo all'ultimo singolo ‘Amami adesso’ di Giordana Angi i meravigliosi paesaggi di Anzio e Nettuno

Una cornice davvero unica contrassegnata dal verde intenso della fitta pineta La Campana e dal lussureggiante Bosco di Foglino che le riprese del videoclip mostrano in tutto il loro splendore. 

Una corsa in macchina mentre le note musicali si fondono in un tutt'uno col paesaggio, per arrivare al mare.

 Alle Grotte di Nettuno e al faro di Anzio, autentici gioielli della cittadina laziale che anche quest’anno orgogliosamente vanta l’assegnazione delle bandiere blu e verde quale ambito riconoscimento per le acque pulite e la soffice sabbia.

Il video, girato nella fase 1 della pandemia, vuole essere una celebrazione della libertà e della gioia di vivere, racconta la cantante. 
Per restituire un po’ di sorriso e gioia in un momento difficile per tutti.

Chiara Farigu



SCUOLA.UNICA SOLUZIONE: DIMEZZARE NUMERO STUDENTI PER CLASSE, RADDOPPIARE I DOCENTI


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enza scuola non è vero che non c’è futuro. Senza scuola, semplicemente, non c’è presente. Parole sagge nonostante a dirle, o meglio a scriverle sulla sua e-news, sia il senatore di Rignano Matteo Renzi. Ovvero colui che da Presidente del Consiglio impose con atto d’imperio la famigerata #buonascuola. La quale, a parte qualche insignificante modifica, vige ancora ancora oggi indisturbata, alla faccia delle promesse elettorali fatte a destra e a sinistra passando dai 5stelle, di rivoltarla come un calzino e  meglio ancora di azzerarla completamente.

‘Un Paese che chiude le scuole prima delle piste da sci e riapre le discoteche prima delle università è un Paese che non ha chiaro il senso delle priorità’, incalza il leader di IV.

E’ sconfortante dover dare ragione a Renzi. Soprattutto perché lui non è solo parte integrante di questa maggioranza ma  è il padre putativo di questo governo. Anche se un giorno sì e l’altro pure si diverte a picconarlo giusto il tanto per vedere l’effetto che fa.

Investiamo sull'edilizia scolastica, propone Renzi, per riaprire in sicurezza le scuole a settembre.

Sarebbe già un punto di partenza. Sulla riapertura, ancora oggi, è nebbia fitta. Si studiano scenari, si rilasciano dichiarazioni dove si dice tutto  e il contrario di tutto.

Distanziamento, ingressi a orari differenziati, mascherine e/o visiere trasparenti si/no,  banchi con divisori con plexiglas con una o due esse, didattica in presenza ma anche a distanza, orario lezioni ridotto a 40 minuti si no perché, lezioni in classe ma anche al cinema in teatro o musei, beato chi ce li ha.

In una parola, un guazzabuglio.

Poi leggi che in Spagna, senza tante chiacchiere e annunci di pseudoesperti, il governo stanzia un fondo pari a due miliardi (l’Italia investe 1,4 miliardi) per l’avvio delle lezioni nel pieno rispetto delle norme anti contagio da Coronavirus. E che le classi potranno contenere al massimo 15 alunni. Ciò comporterà un nuovo piano di assunzioni per i docenti iberici, oltre a un maggiore ampliamento degli spazi a disposizione nelle strutture scolastiche.

La soluzione, l’unica possibile, rimane sempre quella: dimezzare il numero di alunni e studenti. Raddoppiare e anche più quello dei docenti, restituendo loro la dignità sociale e il giusto riconoscimento economico. Al pari di quelli europei.

Adeguare l’edilizia scolastica è la conseguenza naturale. Con o senza covid. Per la ripartenza del Paese. Perché per dirla alla Renzi ‘senza scuola non solo non c’è futuro ma non c’è neanche presente’.

Tutto il resto è fuffa.

Chiara Farigu


mercoledì 10 giugno 2020

DAL 15 GIUGNO SI TORNA NELLE PISTE DA BALLO. MA A DISTANZA E SENZA I LENTI

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venerdi sera, ante coronavirus, era dedicato solitamente alla pizzata e ai cosiddetti balli di gruppo. Un modo allegro per stare con gli amici e trascorrere qualche ora lontano da tg e intrighi di palazzo.

Momenti conviviali, al pari di tanti altri, che il maledetto virus ha forzatamente relegato in cantina. Ma che dal 15 giugno dovrebbero tornare a nuova vita.

Il condizionale rimane d’obbligo perché a dettare la linea è sempre lei: la curva epidemiologica.

Allo stato dell’arte però il 15 giugno rimane la data fissata  per la riapertura di discoteche, cinema e teatri. Ma anche di fiere, sagre paesane, spettacoli dal vivo e centri estivi per i bambini.

Con le dovute precauzioni torneremo ad assaporare quei momenti di socialità che colorano le nostre giornate. Senza i quali, ne abbiamo avuto prova durante il confinamento, la nostra vita è decisamente più povera, più triste, più spenta.

La parola d’ordine rimane la stessa: il distanziamento di sicurezza. Che deve essere garantito sempre e comunque per scongiurare nuovi focolai di covid-19.

Per quanto riguarda discoteche e sale da ballo vige qualche regola in più. Il via libera è solo per quelle all'aperto che possono garantire il distanziamento di almeno due metri per chi accede alla pista da ballo (vietati i lenti), di un metro per chi ascolta la musica da seduto. Assoluto divieto di consumare cibo e bevande in piedi, durante gli spettacoli, consentito solo da seduti, separare, qualora la struttura lo consenta, i percorsi d’entrata e d’uscita. Obbligo di mascherina al chiuso e, all'aperto, ogni qualvolta la distanza sia meno di un metro.

Igienizzare le mani, l’altra regola regina insieme al distanziamento e alla mascherina.

Queste le regole per chi decide di accantonare timori e piccole manie che inevitabilmente abbiamo introiettato in questi mesi, e di buttarsi nuovamente in pista.

Non saranno ancora quei venerdi sera ante virus ma di sicuro gli somiglieranno molto. Musica, Maestro.

 Chiara Farigu


 

sabato 6 giugno 2020

IL DECRETO SCUOLA E' ORA LEGGE DELLO STATO


 

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ello, brutto o cattivo poco importa: il decreto scuola ora è legge dello Stato. Con 245 sì e 122 no la Camera ha approvato il provvedimento a firma Azzolina, la ministra della pubblica Istruzione più contestata degli ultimi anni. ‘Bocciata’ dall'opposizione, come recita lo striscione che FdI e Lega hanno srotolato durante la seduta fiume che si è protratta fino a notte inoltrata.

Un’ estenuante maratona segnata dal duro ostruzionismo dell’opposizione che aveva come obiettivo far decadere il contestato decreto (da calendario,  sarebbero scaduti domani i termini per l’approvazione) e portare alle dimissioni la su citata ministra.

Insomma l’ennesimo escamotage  per dare una spallata all'odiato governo Conte e tornare alle elezioni come chiedono a gran voce fin da quando si è data vita all'alleanza giallorossa.

Il decreto appena varato, domani sarà pubblicato in G.U., pone fine agli scenari ventilati negli ultimi giorni e conferma quanto già stabilito circa gli esami di maturità. Che si terranno in presenza e con la sola prova orale purché siano garantite tutte le misure di sicurezza anti-covid previste dal protocollo sicurezza. Si terranno in modalità telematica qualora la curva epidemiologica dovesse registrare nuovamente picchi preoccupanti per la salute.

C’è molta apprensione nel mondo della scuola per gli esami gli Stato. Mancano all'appello molti presidenti di commissione, il Miur sta pensando di estendere i requisiti ai docenti con meno di dieci anni d’insegnamento o di precettare quelli necessari per garantire il normale funzionamento della prova in presenza. Gli stessi studenti, soprattutto quelli delle zone ancora cosiddette a rischio, avrebbero preferito svolgere il colloquio in modalità remoto. E non, come asseriscono, dover fare da cavie in vista della riapertura di settembre, mentre sono ancora al vaglio le diverse opzioni su come affrontare il nuovo anno  scolastico.

Il decreto consente al sistema scuola di riprendere a operare con  più risorse più certezze e meno burocrazia, spiega la ministra. Il riferimento è relativo alle procedura legate all’edilizia scolastica, saranno i sindaci, investiti per l'emergenza di poteri straordinari, a stabilire quali e quanti interventi apportare per far fronte all'emergenza covid.

Novità anche per il concorso straordinario per 32mila precari con 36 mesi di servizio (che si va ad inserire nel piano già avviato di circa 80mila assunzioni nei prossimi mesi) la cui prova non sarà ‘a crocette’ ma a risposta aperta, sempre al computer.

Le graduatorie dei supplenti verranno aggiornate ma anche provincializzate e digitalizzate. Il tutto per una maggiore velocizzazione dell’assegnazione delle nomine.

Alla scuola primaria tornano i voti descrittivi e non più decimali, verrà emanata un’ordinanza con tutte le indicazioni operative.

Il decreto prevede anche l'istituzione di un Tavolo di confronto per avviare con periodicità percorsi abilitanti e fare chiarezza sul percorso per diventare insegnanti. Tavolo che sarà presieduto dalla  stessa ministra che oggi di dice soddisfatta dei risultati ottenuti grazie al lavoro dell’intera maggioranza.

Chiara Farigu


 

La nonna paterna? Una nonna a metà (con poche eccezioni)

  Essere nonne è un dono meraviglioso che la vita riserva a chi ha avuto la gioia di essere prima mamma. E’ come diventare madri una seconda...