Con 860 voti a favore, 2 contrari e 4 astenuti, l’Assemblea Nazionale ‘incorona’ Enrico Letta come nuovo Segretario del PD. L’ex presidente del Consiglio era l’unico candidato alla segreteria dopo le improvvise e inaspettate dimissioni di Nicola Zingaretti la scorsa settimana. ‘Mi vergogno del Pd, da giorni si parla solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata di Covid e tanto c’è da fare per i giovani, il lavoro e l’economia tutta’, scrisse su FB.
Il suo, un j’accuse senza precedenti contro un partito senza più identità né forza propulsiva atte ad accettare le sfide che la crisi pandemica e l’Europa mettono in campo.
‘Se il problema sono io, mi faccio da parte’, aggiunse. Detto fatto. E siamo a oggi con Letta nuovo Segretario, la cui missione è rimettere insieme i cocci di un partito piuttosto malandato e imprimere una svolta con nuovi programmi nuovi valori e forse nuove alleanze.
Una missione ardua certamente, al limite dell’impossibile che Letta però accetta anche se, sostiene, che più di un nuovo Segretario ‘serve un nuovo PD’.
Dell’ex premier si sa tutto o quasi. La sua attività politica, cominciata in giovanissima età e la sua celere scalata fino a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio su incarico di Napolitano, è arcinota a tutti. Altrettanto nota è la sua repentina ridiscesa a seguito del famigerato #enricostaisereno dell’ex rottamatore che ne prese il posto.
Una carriera politica ricca, senza soluzione di continuità (ad eccezione degli ultimi sette anni trascorsi a Parigi come docente universitario) che oggi, in occasione della sua nomina viene ampiamente ricordata.
Tutte le biografie che lo riguardano lo ritraggono come un toscano doc essendo nato, cresciuto ed essersi laureato a Pisa. Pochi sanno invece che per metà è sardo. Sua madre infatti, la sig.ra Anna Bianchi, è sassarese e sua nonna nativa di Porto Torres. Chi lo conosce bene sostiene che Enrico dei sardi si porta dietro la tenacia e l’affidabilità e quel pizzico di diffidenza che non guasta mai. E che lui, delle sue radici, ne va molto fiero.
Anna andò a studiare a Pisa dove conobbe Giorgio Letta, abruzzese di Avezzano, fratello del più celebre Gianni, col quale poco dopo si sposò. Il 20 agosto del 1966 nacque Enrico che , prima con la famiglia, e in seguito autonomamente ha mantenuto sempre un rapporto privilegiato con la Sardegna dove vi trascorre periodi di relax quando gli impegni glielo consentono.
Un altro punto su cui concordano quanti lo conoscono a fondo è la puntigliosità, vale a dire la fermezza mista a calma con la quale intraprende qualunque obiettivo da raggiungere, consapevole che la fretta sia sempre una cattiva consigliera. Una qualità, sostengono sempre i beni informati, ereditata dal nonno sardo, agronomo, che per mestiere doveva misurare i confini degli stazzi per riportarli poi su carta. Al quale, quando metteva fretta ai contadini nella costruzione delle recinzioni, gli veniva risposto che “i muretti a secco” richiedono calma, tempo e precisione se si vuole che resistano nel tempo. Una tecnica che Enrico aveva mutuato in politica e che potrebbe tornargli nuovamente utile per rimettere insieme i cocci del suo PD.
L’uomo giusto al posto dunque? Sarà il tempo a dirlo. La voglia di riscatto c’è tutta. Così come la volontà di rivoltare da cima a fondo un partito sempre più ‘in cerca di un centro di gravità permanente’.
Rilanciare lo ius soli e il voto ai 16enni, elaborare nuove sfide in economia, rilanciare il dialogo con lavoratori, sindacati, imprenditori, affrontare le amministrative per battere le destre, sono solo alcuni punti dell’ambizioso programma da realizzare entro il 2023.
Immediate le reazioni dell’opposizione che vanno subito all’attacco. ‘Parte subito male, cavolate quelle sullo ius soli’, lo apostrofa Salvini, mentre la Meloni commenta che ‘a volte sono meglio i cervelli in fuga’. Auguri di buon lavoro dai vertici del M5S : ‘insieme possiamo raggiungere obiettivi importanti per il Paese’ e da Renato Brunetta che auspica una proficua collaborazione ‘ per una Pubblica Amministrazione moderna ed efficiente’.
Chiara Farigu
*Immagine Huffingtonpost
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