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il blog di chiarafarigu
domenica 28 giugno 2020
SCUOLA. INSIEME MA DISTANTI DALLE 'RIME BUCCALI'
venerdì 26 giugno 2020
LA FASE 3 DEI BAMBINI: AL MARE IN LIBERTÀ. E POI?
Anzio, La Scialuppa. Foto Chiara Farigu |
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mercoledì 24 giugno 2020
SCUOLA: NELLE LINEE GUIDA PER IL RIENTRO A SETTEMBRE DI TUTTO E DI PIÙ. CONFUSIONE COMPRESA
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lunedì 22 giugno 2020
'MI VUOI SPOSARE'? LEI ACCETTA MA DOPO DUE GIORNI MUORE
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Lei lo guarda incredula, gli occhi dapprima spenti e gonfi dalle troppe terapie a cui è sottoposta per via di quel tumore al seno che da due anni è diventato il terzo maledetto incomodo in quella loro storia, di colpo si accendono. E dopo qualche titubanza accetta.
Per Chiara saranno due giorni di felicità. Due giorni in cui è facile intuirlo avrà studiato ogni dettaglio di quel giorno. Al braccio del padre che la conduce all'altare. Dove ad attenderla c’è lui, Edoardo. Che non si è mai arreso né le ha mai mostrato la sua paura di perderla.
Due giorni per dirsi ‘ti amo’ tante e tante volte ancora. Fino a quando Chiara, ormai sopraffatta dal mostro gli chiede scusa ‘non ho le forze di essere più felice di così’.
Aveva 35 anni Chiara. Ieri, alla Collegiata di Fucecchio (FI) per il suo funerale tanti palloncini bianchi e tanti amici per regalarle l’ultimo saluto.
‘Durante la malattia, non sei mai stata triste. Non perché non capissi la situazione, ma perché sapevi che la tua tristezza mi avrebbe inevitabilmente contagiato. E hai sempre sorriso e lottato e brillato’, racconta ancora Edoardo.
Non stavolta però. In quei due giorni c’è più di una favola. Basta saperla leggere con gli occhi giusti. E col cuore sgombro. Gli stessi dei due protagonisti
Chiara Farigu
martedì 16 giugno 2020
MATURITÀ 2020. DA DOMANI IL MAXI-COLLOQUIO CON MASCHERINA E DISTANZIAMENTO
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venerdì 12 giugno 2020
‘FAMILY ACT’: ASSEGNO UNIVERSALE PER I FIGLI, CONGEDO PARENTALE E DETRAZIONI FISCALI
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isco verde dal Consiglio dei Ministri al ‘Family Act’, il disegno di legge delega a sostegno della famiglia a firma Elena Bonetti, ministra delle Pari Opportunità.
Diverse e importanti le novità contenute.
A cominciare dall'assegno universale mensile da erogare indistintamente a tutti i nuclei familiari con figli (la quota sarà determinata in base all’Isee) dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 18° anno del figlio. Nessun limite di età per i figli disabili.
L’assegno, recita il provvedimento, in caso di figli successivi al primo, sarà maggiorato del 20% e non concorrerà alla formazione del reddito imponibile .
Previsti bonus per minori affetti da patologie fisiche, compresi i disturbi dell’apprendimento, per l’acquisto di libri scolastici, gite scolastiche, iscrizione ad associazioni sportive, corsi di lingua arte e musica.
L’art. 4 della normativa potenzia e disciplina i congedi parentali attualmente in vigore. Prevedendo almeno 10 giorni di congedo di paternità obbligatorio nei primi mesi dalla nascita del figlio (a prescindere dallo stato civile del genitore). E permessi retribuiti di almeno 5 ore nell'arco dell’anno scolastico per i colloqui con gli insegnanti, dietro preavviso al datore di lavoro.
La legge delega riordina rafforza e incentiva il lavoro femminile. Previste deduzioni fiscali delle spese sostenute per baby-sitter, addetti ai servizi domestici o assistenza di familiari con deficit di autonomia, assunti con contratto di lavoro.
Prevista l’incentivazione al telelavoro per chi ha figli con età inferiore ai 14 anni e misure premiali per i datori di lavoro che promuovano l’armonizzazione tra vita privata e lavoro.
Uno sguardo infine alle giovani coppie a agli studenti fuori sede. Previsti sostegni per i contratti d’affitto per la prima casa per i primi, a patto che almeno uno dei due non abbia superato i 30 anni alla presentazione della domanda. Sostegno per acquisto libri universitari e contratto d’affitto per i secondi.
Misure importanti che ora dovranno avere il beneplacito del Parlamento prima di entrare in vigore.
Un testo composto da 8 articoli per mettere al centro ‘la genitorialità’, contrastare la denatalità e favorire la crescita dei bambini e giovani, conciliando, per quanto possibile, famiglia e lavoro, soprattutto quello femminile, precisa il premier Conte nella conferenza stampa al termine del CdM.
Un piano ambizioso e al contempo irto di ostacoli, il percorso parlamentare potrebbe non solo apportare modifiche ma anche allungarne il varo definitivo. In virtù di questo la bozza prevede come data ultima il 30 novembre, affinché i sussidi arrivino a destinazione fin dai primi giorni del 2021.
Un fiore all'occhiello per Matteo Renzi che ne rivendica la paternità in quanto il provvedimento è stato caldeggiato nell'ultima Leopolda e poi portato alla luce dalla ministra di IV.
Chiara Farigu
giovedì 11 giugno 2020
IL MARE DI ANZIO FA DA CORNICE AL NUOVO SINGOLO 'AMAMI ADESSO' DI GIORDANA ANGI
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SCUOLA.UNICA SOLUZIONE: DIMEZZARE NUMERO STUDENTI PER CLASSE, RADDOPPIARE I DOCENTI
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enza scuola non è vero che non c’è futuro. Senza scuola, semplicemente, non c’è presente. Parole sagge nonostante a dirle, o meglio a scriverle sulla sua e-news, sia il senatore di Rignano Matteo Renzi. Ovvero colui che da Presidente del Consiglio impose con atto d’imperio la famigerata #buonascuola. La quale, a parte qualche insignificante modifica, vige ancora ancora oggi indisturbata, alla faccia delle promesse elettorali fatte a destra e a sinistra passando dai 5stelle, di rivoltarla come un calzino e meglio ancora di azzerarla completamente.
‘Un Paese che chiude le scuole prima delle piste da sci e riapre le discoteche prima delle università è un Paese che non ha chiaro il senso delle priorità’, incalza il leader di IV.
E’ sconfortante dover dare ragione a Renzi. Soprattutto perché lui non è solo parte integrante di questa maggioranza ma è il padre putativo di questo governo. Anche se un giorno sì e l’altro pure si diverte a picconarlo giusto il tanto per vedere l’effetto che fa.
Investiamo sull'edilizia scolastica, propone Renzi, per riaprire in sicurezza le scuole a settembre.
Sarebbe già un punto di partenza. Sulla riapertura, ancora oggi, è nebbia fitta. Si studiano scenari, si rilasciano dichiarazioni dove si dice tutto e il contrario di tutto.
Distanziamento, ingressi a orari differenziati, mascherine e/o visiere trasparenti si/no, banchi con divisori con plexiglas con una o due esse, didattica in presenza ma anche a distanza, orario lezioni ridotto a 40 minuti si no perché, lezioni in classe ma anche al cinema in teatro o musei, beato chi ce li ha.
In una parola, un guazzabuglio.
Poi leggi che in Spagna, senza tante chiacchiere e annunci di pseudoesperti, il governo stanzia un fondo pari a due miliardi (l’Italia investe 1,4 miliardi) per l’avvio delle lezioni nel pieno rispetto delle norme anti contagio da Coronavirus. E che le classi potranno contenere al massimo 15 alunni. Ciò comporterà un nuovo piano di assunzioni per i docenti iberici, oltre a un maggiore ampliamento degli spazi a disposizione nelle strutture scolastiche.
La soluzione, l’unica possibile, rimane sempre quella: dimezzare il numero di alunni e studenti. Raddoppiare e anche più quello dei docenti, restituendo loro la dignità sociale e il giusto riconoscimento economico. Al pari di quelli europei.
Adeguare l’edilizia scolastica è la conseguenza naturale. Con o senza covid. Per la ripartenza del Paese. Perché per dirla alla Renzi ‘senza scuola non solo non c’è futuro ma non c’è neanche presente’.
Tutto il resto è fuffa.
Chiara Farigu
mercoledì 10 giugno 2020
DAL 15 GIUGNO SI TORNA NELLE PISTE DA BALLO. MA A DISTANZA E SENZA I LENTI
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l venerdi sera, ante coronavirus, era dedicato solitamente alla pizzata e ai cosiddetti balli di gruppo. Un modo allegro per stare con gli amici e trascorrere qualche ora lontano da tg e intrighi di palazzo.
Momenti conviviali, al pari di tanti altri, che il maledetto virus ha forzatamente relegato in cantina. Ma che dal 15 giugno dovrebbero tornare a nuova vita.
Il condizionale rimane d’obbligo perché a dettare la linea è sempre lei: la curva epidemiologica.
Allo stato dell’arte però il 15 giugno rimane la data fissata per la riapertura di discoteche, cinema e teatri. Ma anche di fiere, sagre paesane, spettacoli dal vivo e centri estivi per i bambini.
Con le dovute precauzioni torneremo ad assaporare quei momenti di socialità che colorano le nostre giornate. Senza i quali, ne abbiamo avuto prova durante il confinamento, la nostra vita è decisamente più povera, più triste, più spenta.
La parola d’ordine rimane la stessa: il distanziamento di sicurezza. Che deve essere garantito sempre e comunque per scongiurare nuovi focolai di covid-19.
Per quanto riguarda discoteche e sale da ballo vige qualche regola in più. Il via libera è solo per quelle all'aperto che possono garantire il distanziamento di almeno due metri per chi accede alla pista da ballo (vietati i lenti), di un metro per chi ascolta la musica da seduto. Assoluto divieto di consumare cibo e bevande in piedi, durante gli spettacoli, consentito solo da seduti, separare, qualora la struttura lo consenta, i percorsi d’entrata e d’uscita. Obbligo di mascherina al chiuso e, all'aperto, ogni qualvolta la distanza sia meno di un metro.
Igienizzare le mani, l’altra regola regina insieme al distanziamento e alla mascherina.
Queste le regole per chi decide di accantonare timori e piccole manie che inevitabilmente abbiamo introiettato in questi mesi, e di buttarsi nuovamente in pista.
Non saranno ancora quei venerdi sera ante virus ma di sicuro gli somiglieranno molto. Musica, Maestro.
Chiara Farigu
sabato 6 giugno 2020
IL DECRETO SCUOLA E' ORA LEGGE DELLO STATO
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ello, brutto o cattivo poco importa: il decreto scuola ora è legge dello Stato. Con 245 sì e 122 no la Camera ha approvato il provvedimento a firma Azzolina, la ministra della pubblica Istruzione più contestata degli ultimi anni. ‘Bocciata’ dall'opposizione, come recita lo striscione che FdI e Lega hanno srotolato durante la seduta fiume che si è protratta fino a notte inoltrata.
Un’
estenuante maratona segnata dal duro ostruzionismo dell’opposizione che aveva
come obiettivo far decadere il contestato decreto (da calendario, sarebbero scaduti domani i termini per
l’approvazione) e portare alle dimissioni la su citata ministra.
Insomma
l’ennesimo escamotage per dare una
spallata all'odiato governo Conte e tornare alle elezioni come chiedono a gran
voce fin da quando si è data vita all'alleanza giallorossa.
Il decreto
appena varato, domani sarà pubblicato in G.U., pone fine agli scenari ventilati
negli ultimi giorni e conferma quanto già stabilito circa gli esami di
maturità. Che si terranno in presenza e con la sola prova orale purché siano
garantite tutte le misure di sicurezza anti-covid previste dal protocollo sicurezza.
Si terranno in modalità telematica qualora la curva epidemiologica dovesse
registrare nuovamente picchi preoccupanti per la salute.
C’è molta
apprensione nel mondo della scuola per gli esami gli Stato. Mancano all'appello
molti presidenti di commissione, il Miur sta pensando di estendere i requisiti
ai docenti con meno di dieci anni d’insegnamento o di precettare quelli
necessari per garantire il normale funzionamento della prova in presenza. Gli
stessi studenti, soprattutto quelli delle zone ancora cosiddette a rischio, avrebbero
preferito svolgere il colloquio in modalità remoto. E non, come asseriscono,
dover fare da cavie in vista della riapertura di settembre, mentre sono ancora
al vaglio le diverse opzioni su come affrontare il nuovo anno scolastico.
Il decreto consente
al sistema scuola di riprendere a operare con
più risorse più certezze e meno burocrazia, spiega la ministra. Il
riferimento è relativo alle procedura legate all’edilizia scolastica, saranno i
sindaci, investiti per l'emergenza di poteri straordinari, a stabilire quali e quanti
interventi apportare per far fronte all'emergenza covid.
Novità anche
per il concorso straordinario per 32mila precari con 36 mesi di servizio (che
si va ad inserire nel piano già avviato di circa 80mila assunzioni nei prossimi
mesi) la cui prova non sarà ‘a crocette’ ma a risposta aperta, sempre al
computer.
Le
graduatorie dei supplenti verranno aggiornate ma anche provincializzate e
digitalizzate. Il tutto per una maggiore velocizzazione dell’assegnazione delle
nomine.
Alla scuola
primaria tornano i voti descrittivi e non più decimali, verrà emanata
un’ordinanza con tutte le indicazioni operative.
Il decreto
prevede anche l'istituzione
di un Tavolo di confronto per avviare con periodicità percorsi abilitanti e
fare chiarezza sul percorso per diventare insegnanti. Tavolo che sarà
presieduto dalla stessa ministra che
oggi di dice soddisfatta dei risultati ottenuti grazie al lavoro dell’intera
maggioranza.
Chiara Farigu
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