Mi ero innamorata di lei fin dalle prime pagine di ‘Troppo freddo per Settembre’, trovato, insieme ad altri libri, sotto l’albero di Natale. Indomabile, bellissima, determinata, pronta a cacciarsi nei guai, sempre per una buona causa s’intende, Mina è un altro grande personaggio creato dalla penna di Maurizio de Giovanni, scrittore napoletano di successo i cui libri sono tradotti in tutto il mondo.
L’avevo immaginata diversa per via di quel ‘Problema 2’ descritto magistralmente dall’autore, vale a dire un fisico procace capace di attirare e sedurre all’istante qualsiasi maschio che si rispetti a portata di tiro, in strada, in metropolitana o all’interno del suo stesso studio. Un problema non da poco per Mina che vuole brillare per la sua intelligenza ed affermarsi per le sue qualità professionali e umane anziché perdere parte del suo tempo a schivare ‘manimorte’ e sguardi da pesce lesso di uomini incapaci di controllare il livello di testosterone in sua presenza.
L’avevo disegnata nella mia fantasia come la Loren nel conturbante spogliarello di Ieri oggi e domani, o come la Lollobrigida in Pane amore e fantasia. Ma la versatile e talentuosa Serena Rossi (indimenticabile nei panni di Mia Martini, non è stata da meno. E gli ascolti le danno ragione. La prima puntata andata in onda ieri sera su Rai ha sbaragliato la concorrenza aggiudicandosi il 22,6% di share, pari ad oltre 5.8000.000 di telespettatori .
Un debutto alla grande, dunque, per la fiction liberamente tratta dai racconti Un giorno di Settembre a Natale e Un telegramma da Settembre dello scrittore napoletano già autore de i Bastardi di Pizzofalcone.
Dodici racconti articolati in sei puntate per raccontare le vicende della spumeggiante assistente sociale che dopo essersi separata dal marito Claudio (Giorgio Pasotti), magistrato col quale giocoforza dovrà interagire e spesso scontrarsi, torna a casa dall’ingombrante mamma, ovvero il suo ‘Problema 1’ poiché di materno sembra non avere proprio niente. Dispotica, autoritaria, poco prepensa a dividere il suo spazio con la figlia alla quale non perdona il suo stato di separata e la sua condotta di vita, dedita più agli altri che a sé stessa. Al punto da far diventare il Consultorio la sua ragione di vita. Aiutare chi ha bisogno di assistenza, supporto ma anche solo di ascolto dei problemi da condividere per alleggerirne il peso di chi li porta.
E poi nel Consultorio arriva lui, Domenico ‘chiamami-Mimmo’, come va ripetendo a tutti le pazienti per instaurare un rapporto meno formale, che riaccende pensieri e desideri che Mina credeva sopiti, dopo la separazione dal marito, in seguito al suo tradimento.
Assistente sociale di professione, Mina si scopre investigatrice a tutto tondo in cerca di indizi per tirare fuori dai guai (spesso è lei a finirci) le persone che ricorrono al suo aiuto. A darle man forte l’attraente ginecologo interpretato da Giuseppe Zeno, Christane Filangeri e Valentina D’Agostino, nei panni delle amiche di una vita.
A fare da cornice alle avventure di Mina, Napoli e gli splendidi Quartieri Spagnoli. Tanti gli intrecci che di volta in volta Mina riesce a sciogliere per restituire alla vita persone spesso vittime della criminalità o messe ai margini da eventi dolorosi.
Una serie da vedere
Chiara Farigu