Aveva appena diciotto anni Lorenzo, lo studente di Udine schiacciato da una putrella di ferro mentre frequentava il suo ultimo giorno di ‘alternanza scuola-lavoro’ in un’azienda meccanica di Lauzacco.
Non ci sono parole né lacrime per una morte così assurda. C’è solo sgomento e tanta rabbia per una notizia che paradossalmente non fa più neanche notizia. Perché la sua morte si somma alle altre che quotidianamente avvengono sul lavoro, tre ogni 24 ore, ci dicono le statistiche.
Eppure questa tragedia va oltre. ‘Già è indegna la continua strage di persone sui luoghi di lavoro. Ancora più inammissibile, scrive Nicola Fratoianni, sul suo profilo FB, quella di uno studente. Gli studenti devono stare a scuola, dedicarsi allo studio e alle loro passioni, non a rischiare la vita in fabbrica’.
‘Una morte inaccettabile. Dobbiamo mettere tutto il nostro impegno, come istituzioni, a lavorare con più forza perché episodi come questo non si ripetano più’ ha dichiarato il ministro Bianchi.
Parole già sentite purtroppo tante, troppe volte. Alle quali però non seguono i fatti come le cronache drammaticamente raccontano.
La norma, fortemente voluta dal governo Renzi che la varò all’interno della famigerata #buonascuola fu da subito bocciata dagli studenti: Siamo studenti non operai. No alla sfruttamento gratuito. Riprendiamoci il nostro tempo’, questo il loro disappunto urlato a più riprese nelle piazze di tutta Italia.
Bollata anche da analisti e intellettuali come forma di lavoro coatto minorile poiché si presta a notevoli abusi (obbliga gli studenti minorenni a lavorare gratuitamente nelle aziende o in strutture alberghiere), la norma che oggi si chiama PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) è stata successivamente rivista e corretta ma non eliminata come richiesto dai diretti interessati.
Molte le denunce da parti di studenti sfruttati da aziende e strutture alberghiere presso cui hanno svolto le ore, superando, spesso, di gran lunga quelle previste, e di studentesse che hanno subito violenza fisica. Diversi gli incidenti sui luoghi dello stage. Uno studente di La Spezia subì un grave infortunio a causa del ribaltamento di un muletto che lo schiacciò.
Ieri la morte di Lorenzo. L’ennesima vittima di un sistema che fa acqua da tutte le parti e al quale nessuno sembra essere in grado di porvi rimedio.
Chiara Farigu
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