Non ho mai pensato di avere un accento che mi penalizza quanto di averne uno che mi caratterizza. Che mi identifica immediatamente come figlia di una Terra meravigliosa, unica al mondo.
Capita che pronunci una vocale aperta anziché chiusa, o viceversa, come vorrebbe una corretta dizione, o qualche consonante un po’ arrotata, o di mettere il verbo a fine frase, anche se dopo più di 40 anni di residenza in 'continente' alcune asperità inevitabilmente si sono addolcite ma l’inflessione, e ci mancherebbe', è rimasta quella di una sarda verace fin dentro il midollo.
Una peculiarità che mi contraddistingue da tanta ‘romanita’ che mi circonda e che in parte sento mia, come una seconda pelle. E che nulla ha a che vedere con la conoscenza della lingua italiana che noi sardi, fatte le dovute eccezioni, parliamo correttamente.
Provo ancora un motto d’orgoglio quando qualcuno, appena mi sente parlare mi domanda se sono sarda. In quei pochi secondi mi sento avvolta da profumi suoni e immagini che sanno di mare, di alberi curvati dal maestrale, di bacche di mirto, di tavole imbandite di cibo genuino. Mi sento a casa. In pace con me stessa e con il mondo.
Per questo l’attacco che ha subito Geppi Cucciari, la conduttrice Rai, mia corregionale, da un utente web mi ha alquanto disturbata. ‘Ma i conduttori della tv pubblica non dovrebbero parlare italiano’? le ha domandato, dopo averle detto, da vero gentiluomo, che il suo programma fa cag***e.
Senza troppo scomporsi, la sua risposta. Che ha ricevuto quasi 20mila like:
‘A me non disturba affatto la critica sul programma, per quanto esistano modi diversi per muoverle. Ma mal sopporto commenti sul mio accento. Perché solo frutto della meravigliosa diversità del nostro paese.
Applausi!
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