C’è da scommetterci. Se Rino fosse ancora tra noi sarebbe l’anticonformista di allora. Lo stesso dissacratore di miti e celebrità che si credono tali. Lo stesso fustigatore di costumi che metteva magistralmente in musica vizi e virtù di un’Italia poco avvezza ai cambiamenti quanto incline a mantenere un certo status quo.
Chissà quante ne avrebbe cantato di questi ultimi due anni e passa di pandemia. Chissà come avrebbe sbertucciato l’idea che il virus ci avrebbe reso migliori facendoci riscoprire i veri valori della vita se manco abbiamo aspettato che finisse per riprendere a scannarci l’uno con l’altro più e meglio di prima.
E della crisi che aumenta ogni giorno di più? Dei governi che si susseguono senza la benedizione del popolo? Dei cannoni che son tornati a sparare per far valere insane voglie di supremazie espansionistiche?
Un talento senza tempo, quello di Salvatore Antonio Gaetano, per tutti Rino. Unico. Indimenticabile.
Attualissimo ancora oggi, a distanza di 41 anni dalla sua morte, avvenuta nella notte del 2 giugno del 1981 a Roma in un drammatico incidente stradale. Uno scontro frontale tra la sua macchina che aveva invaso la corsia opposta ed un camion. Una morte assurda, sopraggiunta anche in seguito ai ritardi coi quali arrivò, ormai privo di vita al Gemelli, dopo essere stato respinto, a causa della mancanza di un’adeguata struttura di traumatologia cranica, da diversi ospedali.
Aveva appena 30 anni. Tanta musica alle spalle e tantissima altra ancora da regalare. Mio fratello è figlio unico, Gianna, Aida, Berta filava, A mano a mano, Sfiorivano le viole, Il cielo è sempre più blu, solo per citare alcuni brani fra i più famosi, sono un cult della canzone italiana.
Un mito assoluto. La sua ‘Nuntereggaepiù’ sembra scritta oggi. Cos’è cambiato 40 anni dopo da questi versi?
La castità
la verginità
la sposa in bianco il maschio forte
i ministri puliti i buffoni di corte
ladri di polli
super pensioni
ladri di stato e stupratori
il grasso ventre dei commendatori
diete politicizzate
evasori legalizzati
auto blu
sangue blu
cieli blu
amore blu
rock and blues
NUNTEREGGAEPIU’
Certo, cambierebbero i Cazzaniga, i Gianni Brera, i Gianni Agnelli citati nel testo ma non mancherebbero vip e politici di nuova generazione a prenderne il posto.
E’ stato, come i miti che rispettano, un anticipatore. Anche se ha faticato e non poco a farsi riconoscere come tale. La sua ironia, la voglia di dissacrare tutto e tutto, sempre pronto allo sberleffo non fu subito compresa da un’Italia ancora troppo bigotta e legata a certe tradizioni. E di certo non ne ha avuto neanche il tempo.
Gran parte dei riconoscimenti sono avvenuti post mortem, la ristampa dei suoi album è incessante, è amatissimo dalle nuove generazioni. A conferma che il talento, quando c’è, è eterno e quello di Rino non è in discussione.
Per ricordarne la memoria, dopo due anni online a causa dell’emergenza sanitaria, torna il Rino Gaetano Day, la manifestazione organizzata da Anna e Alessandro Gaetano, al Sessantotto Village di Roma, un grande evento musicale, una due giorni dove i diversi ospiti si alterneranno sul palco per ricordare e salutare l’artista attraverso i suoi puoi grandi successi entrati nel cuore del pubblico di tre generazioni.
Chiara Farigu
*Immagine Corriere.it *Immagine di copertina tratta da Il Messaggero
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